Menta, Caffè, Cioccolato
Trio piatti da portata
Ceramica semirefrattaria smaltata
1 pezzo 50×30 cm (Caffè)
1 pezzo 50×25 cm (Cioccolato)
1 pezzo 40×20 cm (Menta)
1 pezzo 20×10 cm (Menta)
Trio piatti da portata
Ceramica semirefrattaria smaltata
1 pezzo 50×30 cm (Caffè)
1 pezzo 50×25 cm (Cioccolato)
1 pezzo 40×20 cm (Menta)
1 pezzo 20×10 cm (Menta)
#CantiereOaM – SCUOLA
Gli studenti delle classi II A & II F del Liceo Artistico Pietro Selvatico di Padova, accompagnati e guidati dalla prof.sa di Discipline Plastiche, Federica Tavian e la prof.sa di storia dell’arte, Floriana Rigo.
Costruiranno due Grandi sculture di sabbia, sulla spiaggia di fronte al Teatro Marinoni.
Un grande Uomo-Drago che si erge dalle acque del mare, quasi ad unire Oriente ed Occidente, per proteggere l’Ospedale al Mare, il suo teatino e la sua spiaggia dalle minacce del tempo.
Dono che gli studenti faranno affinché il Teatro Marinoni ed il suo contesto possano rimanere un luogo d’espressione delle diverse culture e d’intreccio di nuove socialità.
Un enorme Fagiolone che ci racconterà l’importanza della salvaguardia del seme dal controllo che viene fatto sulla sua distribuzione e fertilità. Simbolo della necessità impellente di dover curare e tutelare il nostro ambiente. Sogno lasciato sulla nostra spiaggia con un gesto di speranza.
“L’incertezza come nuova normalità: valorizzare energie per le nostre imprese quotidiane”
PER IL PROGETTO MANUNZIO 2013, abbiamo lavorato sulle politiche di sostenibilità ambientale, utilizzando i linguaggi dell’arte visiva contemporanea. Il titolo dell’opera è “semi e rinascita”e tratta il delicato tema della libertà dei semi tanto sostenuto dall’attivista indiana Vandana Shiva. Questo tema infatti, affligge intere popolazioni e mette in ginocchio il complesso equilibrio dell’ecosistema.
La rinascita avviene dalle nostre azioni “imprese” quotidiane, dalla salvaguardia dell’esistente e dalle tecniche innovative per mantenerlo, non per modificarlo o sterilizzarlo. I semi sono ciò di cui ci nutriamo. Dalla manipolazione genetica e dalla monocultura gestita da grandi multinazionali, deriva un gravissimo impoverimento dei valori nutrizionali con il conseguente indebolimento delle difese immunitarie del nostro organismo. Per questo analizziamo a livello formale e concettuale il seme come forma che si fonde con quella antropomorfa;
UOMO E SEME SI FONDONO IN UNA FORMA CHE, RINASCE DALLA FORZA VITALE CHE NON LI HA MODIFICATI e che ci identifica. Siamo ciò che mangiamo e di conseguenza ciò che manipoliamo o no. L’installazione poggia su un letto di terriccio ed ammendante organico, per valorizzare che E’ DALLA TERRA CHE POSSIAMO VALORIZZARE LE ENERGIE VITALI, COMBATTERE L’INCERTEZZA DELL’EFFIMERO E TROVARE UNA NORMALITA’ ETICA.
Disegni di progettazione: l'uomo e il seme, siamo ciò che mangiamo
progetto realizzato dalla classe 2F
e coordinato da prof. Federica Tavian